Brum! Brum! Clak. Pow…..

Primo pomeriggio di un giorno d’estate. Città. Fine turno di lavoro e rientro a casa.

C’è un tipo fermo al semaforo di Piazza Grimana con la sua KTM 390 Duke praticamente nuova fiammante e poi ci sono io, che seppur capace di condurre piu o meno ogni mezzo a due ruote, per ragioni tecniche/pratiche/economiche, mi trovo mio malgrado a girare col mio misero e fonfissimo scooter 125 4t.

Lui è li, fermo. Io arrivo tranquillamente al semaforo e lo affianco. Lentamente, con motore al minimo sindacale.

Lui comincia a sgassare gasato del mezzo che ha sotto il culo e facendo lo spavaldo verso la frega che si porta sul codone.
Dieci lunghissimi secondi di me, che guardo il semaforo e cerco di ignorare il tutto per non cadere nel ridicolo di raccogliere improbabili sfide, e di lui, che sgassa.
Dio solo sa quante volte tra i 15 e i 18 anni, ai tempi delle superiori, qualunque semaforo a cui ci ritrovavamo fermi in 2 o più con i 50ini si trasformava in una partenza tipo MotoGP… ma ormai sono adulto!

Scatta il verde: io, un po’ imbarazzato, ma placido come sempre, per rispetto dei due ruote più veloci non parto lasciandogli strada, ma lui ormai la vive malissimo: sgassata più a fondo, vigoroso colpo di piede sulla leva per mettere la marcia, gas, via la frizione e…. moto che si spegne.

Il fenomeno era rimasto in 4° (a orecchio) quando si è fermato al semaforo e ora col piede frettolosamente tenta di scalare fino alla prima per rimetterla in moto.

Io, con lo scooter 125 fonfissimo, parto, gli suono e a quel punto lo saluto con la mano.

PRIMA DI FARE LO SPACCONE, IMPARA A GUIDARLA UNA MOTO, CORBELLO.

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