Citazioni

«Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi.
Non esiste la verità assoluta.
Non smettete di pensare, siate voci fuori dal coro, siate il peso che inclina il piano, siate sempre informati e non chiudetevi alla conoscenza perché anche il sapere è un’arma.
Forse non cambierete il mondo, ma avrete contribuito a inclinare il piano nella vostra direzione e avrete reso la vostra vita degna di essere raccontata.
Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.»

Bertrand Russell

«A tutti gli illusi, a quelli che parlano al vento.
Ai pazzi per amore, ai visionari, a coloro che darebbero la vita per realizzare un sogno.
Ai reietti, ai respinti, agli esclusi. Ai folli veri o presunti.
Agli uomini di cuore, a coloro che si ostinano a credere nel sentimento puro.
A tutti quelli che ancora si commuovono.
Un omaggio ai grandi slanci, alle idee e ai sogni.
A chi non si arrende mai, a chi viene deriso e giudicato.
Ai poeti del quotidiano.
Ai “vincibili” dunque, e anche agli sconfitti che sono pronti a risorgere e a combattere di nuovo.
Agli eroi dimenticati e ai vagabondi.
A chi dopo aver combattuto e perso per i propri ideali, ancora si sente invincibile.
A chi non ha paura di dire quello che pensa.
A chi ha fatto il giro del mondo e a chi un giorno lo farà.
A chi non vuol distinguere tra realtà e finzione.
A tutti i cavalieri erranti.»

Don Quijote de la Mancha – Miguel de Cervantes

«Se mettessi un po’ da parte l’animo da moschettiere…
Ma cosa dovrei fare? Cercarmi un protettore? Prendermi un padrone?
Come un’edera oscura che avvolge un tronco farmene tutore leccandone la scorza, arrampicarmi con astuzia invece di salir con forza?

No, grazie!

Dedicare, come fanno tutti, dei versi ai finanzieri?
Trasformarmi in un buffone nella vile speranza di vedere, sulle labbra d’un ministro, infine nascere un sorriso che non sia sinistro?

No, grazie!

Ingoiare, ogni giorno, un rospo? Avere un ventre consumato dalle marce?
Una pelle che presto s’insudicia alle ginocchia? Eseguire prodigi di agilità dorsale?

No, grazie!

Calcolare, aver paura, impallidire, preferire fare una visita anziché un poema, redigere delle suppliche, farsi presentare?

No, grazie!
No, grazie!!
No, grazie!!!

Ma… cantare, sognare, ridere, muoversi, star soli, essere liberi, aver l’occhio attento, la voce che vibra, mettersi, quando piaccia, il feltro di traverso.
Per un sì, per un no, battersi, − o fare un verso!
Lavorare senza curarsi di gloria o di fortuna,
al tale viaggio, al quale si pensa, sulla luna!
Non scrivere mai nulla che non nasca da sé, e inoltre, con modestia, dirsi: ragazzo mio, sii pago dei fiori, dei frutti, finanche delle foglie, se è nel tuo giardino, in te, che li cogli!
Disdegnando d’essere l’edera parassita, anche se non si è quercia o tiglio, salire non molto in alto, forse, ma da solo.»

Cyrano de Bergerac – Edmond Rostand